J'adore
La mia valigia è sempre pronta e più vado lontano, più diventa piccola fino a quando eviterò di portarmi anche quella!
giovedì 13 marzo 2014
giovedì 13 agosto 2009
Ciao Francesco
sabato 4 ottobre 2008
Shqiperise - Albania: orgoglio e pregiudizio
giovedì 29 maggio 2008
L'autoironia è tutto nella vita!!!
Andrà in onda su Sky (canale 827), Odeon tv, Teleroma56 e Televiva.
mercoledì 16 aprile 2008
L'erba cattiva non muore mai... figuriamoci quella buona!!!
mercoledì 9 aprile 2008
10 aprile... impossibile!!!
giovedì 20 marzo 2008
Ghana - waiting...
mercoledì 12 marzo 2008
Si torna in Africa!!!
Ci ho messo dentro 30 kg di viveri e tante cose per la gente di Ankasa.
Domani mattina 9:15 si volaaa!!!
Stavolta sono un pò meno pronta visto che non ho avuto il tempo di rilassarmi neanche per un minuto in queste ultime 4 settimane, comunque non posso fare altro che partire quindi...
Vorrei chiedere scusa a tutti gli amici che avrei voluto salutare e che non ho fatto neanche in tempo a chiamare. Tornerò presto e quando sarò qui, ci resterò per un bel pò visto che avrà già riaperto il Liboclà. Vado a nanna altrimenti domani l'aereo se ne andrà senza di me.
domenica 9 marzo 2008
La dama con il pachino!
giovedì 7 febbraio 2008
Qualcuno vede una somiglianza?
mercoledì 6 febbraio 2008
Carnaval 2008 - Pepepepepepepepepepeep
Come al solito metto insieme tutta gente che fa cose diverse e che viene da ambienti diversi ma il bello è che ad un certo punto della serata si comportano tutti come se si conoscessero da anni. Credo che il merito di questo sia un pò per il fatto che mi circondo di gente speciale e un pò per il fatto che a casa mia si respira aria di libertà.
Mancavano solo i botti (a parte quelli di Camilla (-:) e avremmo fatto un veglione di capodanno. Tra le cose più esilaranti della serata, le barzellette di Alessandro, una di quelle persone che non parlano mai ma che quando aprono bocca ti fanno morire dal ridere, e i trenini guidati da Giancarlo. Nella foto, accanto a me c'è Delizia, una pazzoide che adoro e che mi dispiace di aver conosciuto veramente, solo negli ultimi mesi ma se è vero quello che penso di lei non ci perderemo, VERO DELIZIA??? Purtroppo con una definizione bassissima, ma vi regalo un paio di filmati che rappresentano a meraviglia la festa durante e dopo.
domenica 3 febbraio 2008
Gli avvenimenti buffi della mia vita
Duilio, il mio fotografo preferito, deve partecipare ad un concorso fotografico con tema "la dama con l'ermellino" e ha deciso che io sono il suo soggetto ideale (sò per certo che la sua valutazione è poco obiettiva). Non so cosa si inventerà, forse una visione futuristica dell'opera del Da Vinci con me vestita da sioux con le trecce, le penne e un lupo in braccio al posto dell'ermellino.
Pieve Tesino (Trento) 16 - 17 - 18 gennaio 2008
Sono partita con Paolo, il mio correlatore, e Mario, ricercatore del CNR, per andare a fare delle operazioni di manutenzione alla stazione meteo di Passo Brocon, istallata per il progetto CarboItaly.
Dovevamo restare solo 2 giorni ma un'eccezionale nevicata ci ha costretti a restare un giorno in più.
Sono stata benissimo e ho avuto modo di conoscere meglio la persona che mi accompagnerà durante gli ultimi passi di questo non più infinito percorso universitario. Paolo è simpatico, calmo e dà veramente l'impressione di uno che se hai bisogno di una mano non esita a dartela.
Durante questi giorni credo di aver avuto per la prima volta in vita mia le idee chiare su quello che "voglio fare da grande".
E' stato interessante vedere su scala ridotta quello che faremo in Ghana sulla torre ed è ancor più interessante pensare di poter lavorare tutta la vita all'aria aperta in mezzo alle foreste più belle del mondo.
Una volta arrivati alla stazione abbiamo dovuto scavare una montagna di neve per poter tirare fuori gli strumenti, pensare di aver studiato tanto per fare questo è entusiasmante, non vedo prospettiva migliore, ci passerei la vita a spalare neve in posti come questo!!!
sabato 2 febbraio 2008
Il mito dell’Eros femminile: Caccia al punto G... un pò di informazione che non fa mai male!
Rimboccati le maniche è ora di raccogliere la sfida. Adesso lo stanerai, quel maledetto punto G, anche se dovessi passarci la notte.... L’esortazione rivolta al lettore di uno dei giornali maschili più diffusi, quelli per l’uomo dal ventre scolpito che sprizza virilità da tutti i pori, ha un che di aggressivo: la prospettiva di passare ore e ore con le dita nella vagina della partner, in una testarda ricerca della "più esplosiva delle zone erogene", francamente fa rabbrividire. Però... però è vero che il punto G, una zona spugnosa grande quanto una monetina, ricca di terminazioni nervose, posta a circa quattro centimetri dalla vulva, è sempre stato circondato da un alone di mistero. Esiste? E dove si trova? Tutte le donne ce l’hanno? E come funziona? A descriverlo per la prima volta, negli anni Cinquanta, era stato il ginecologo tedesco Ernst Grafenberg, che sull’“International Journal of Sexuology” aveva parlato di "un’area localizzata sulla parete anteriore della vagina, che si ingrossa durante la stimolazione sessuale". Poi, a dargli dignità scientifica era stato il best-seller “The G Spot” (così chiamato proprio in onore di Grafenberg), scritto dai tre medici americani Ladas, Whipple e Perry. Che però non avevano convinto tutti. Anzi: la coppia terribile della sessuologia mondiale, Masters&Johnson, aveva bollato le affermazioni sul punto G come "un mito da sfatare". E ancora l’anno scorso il medico americano Terrence M. Hines della Pace University, sulle pagine dell’“American Journal of Obstetrics and Gynecology”, lo aveva definito un’Ufo della ginecologia: a lungo cercato, molto chiacchierato, ma mai effettivamente dimostrato su basi scientifiche. Oggi, invece, il punto G sta vivendo una sua seconda giovinezza. Qualcuno ha scomodato i testi medici dell’età di Aristotele per dimostrare che anche la Grecia classica conosceva benissimo il bottone del piacere femminile. Chi si è andato a rileggere gli antichi testi tantrici ha scoperto una meravigliosa sovrapposizione tra il Saspandana, o “punto della beatitudine”, e l’area descritta da Grafenberg. Le librerie si affollano di manuali come “Il grande O. Orgasmi: come averli, come procurarli” di Linda Lou Paget (la sacerdotessa del sesso già autrice di “Fallo felice” e “Rendila felice”), in cui interi capitoli sono dedicati alla stimolazione del punto G. La rete pullula di siti che offrono in prova gratuita (soddisfatte o rimborsate) i vibratori a uncino, progettati per raggiungere e massaggiare proprio quella zona erogena, nonché bacchette di cristallo (proprio così) adatte alla stimolazione dell’interno vagina, e ancora magiche perline da usare nella vasca, per bagni indimenticabili. Dal punto di vista scientifico, invece, il merito della riscoperta del punto G va a un gruppo di ricercatori dell’Università dell’Aquila guidati da Emmanuele A. Jannini, titolare della cattedra di sessuologia medica. Che con uno studio appena pubblicato su “Urology”, prestigiosa rivista americana, ha ottenuto due risultati: gettare nuova luce sulla sessualità femminile, e contemporaneamente far infuriare un certo numero di donne. Ecco perché. "Il nostro obiettivo, più che localizzare definitivamente il punto G, era quello di dimostrare la grande somiglianza di quest’area particolarmente sensibile del corpo femminile con alcune strutture anatomiche tipicamente maschili: la prostata e i corpi cavernosi del pene", spiega Jannini. E, passo successivo, anche rivalutare il possibile uso dei farmaci per l’erezione, Viagra in primo luogo, per stimolare e migliorare la capacità orgasmica nelle donne con disfunzioni sessuali. Lo studio ha coinvolto 14 donne decedute in un’età compresa tra i 20 e i 40 anni. Alla base della ricerca c’è un anticorpo monoclonale specifico per la fosfodiesterasi, ovvero l’enzima che inibisce la dilatazione dei vasi sanguigni e che è dunque responsabile della mancata erezione nel maschio. La fosfodiesterasi è per l’appunto il bersaglio del Viagra: quando l’enzima viene bloccato dal farmaco, l’eccitazione maschile raggiunge il suo apice. Ebbene, dicono i ricercatori italiani, la fosfodiesterasi è risultata presente anche nelle cellule vaginali delle 14 donne decedute, in particolare in quelle prelevate dalla parete anteriore della vagina, lì dove sono presenti due strutture anatomiche poco descritte e poco conosciute: le ghiandole di Skene e i corpi cavernosi. Già, proprio corpi cavernosi, del tutto simili, a livello microscopico, a quelli presenti nel pene dell’uomo. "Le ghiandole di Skene, dal canto loro, sarebbero il corrispettivo della prostata maschile, atrofizzata, come residuo della fase embrionale", continua Jannini. Insomma, secondo i ricercatori italiani non soltanto il punto G esiste, ma è il principale responsabile di quell’orgasmo vaginale, secondo alcuni più profondo e intenso di quello provocato dalla stimolazione della clitoride, che in alcune donne può essere accompagnato da una sorta di eiaculazione: la fuoriuscita, durante l’acme del piacere, di un liquido assai simile per composizione al fluido seminale maschile, tranne che per la presenza di spermatozoi. "D’altra parte, che anche le donne potessero eiaculare lo si sapeva benissimo sin dal Seicento", continua Jannini. Lo sapevano, in Uganda, le donne della tribù Batoro, che tramandavano alle più giovani l’usanza dello “kachapati”, ovvero “spruzza il muro”. Lo sapeva persino il marchese de Sade, che descriveva con dovizia di particolari la secrezione, durante l’amplesso, di questo materiale sieroso. E poi? "Poi, nell’Ottocento, è arrivata la regressione vittoriana, il piacere femminile è stato negato, e con lui sono scomparsi il punto G e l’eiaculazione femminile", conclude il ricercatore. Ora, però, con la “riscoperta” del centro nevralgico del piacere femminile, tutto torna al suo posto. O quasi. Dal lavoro degli studiosi italiani, infatti, si evince che non tutte le donne hanno il punto G. "La variabilità di questa struttura è grandissima", spiega Jannini, "nel 20 per cento del nostro campione, semplicemente non è presente". E poiché si stima che circa il 50 per cento delle donne non abbia mai provato in vita sua un orgasmo vaginale, ecco che per buona parte di esse la colpa del mancato piacere potrebbe essere una questione strettamente anatomica. Non soltanto non lo hanno provato, ma non lo proveranno mai. Non per colpa di un partner poco efficiente, per inesperienza, per retaggio culturale: no, semplicemente perché manca loro la struttura predisposta. Di qui la rabbia delle signore. Le più accanite sono le francesi, scatenatesi dopo la pubblicazione su “Le Figaro” di un articolo dedicato alle ricerche di Jannini & Co. "In questo modo l’orgasmo vaginale diventa l’unico possibile, la sola strada per una sessualità matura (come per altro aveva già detto Freud, ndr)", tuona sul quotidiano transalpino Maya Surduts, del Coordinamento delle associazioni per il diritto all’aborto e alla contraccezione. "Non possiamo dire alle ragazze che si masturbano, e che raggiungono l’orgasmo con la stimolazione del clitoride, che sono solo persone immature", le fa eco Jacques Waynberg, dell’Istituto di Sessuologia di Parigi. Anche in Italia i commenti non sono tenerissimi: "Apprezzo le ricerche sulla sessualità femminile, fin troppo trascurata. Ma un campione di 14 donne mi sembra un po’ ridotto. E soprattutto, non mi piace che da uno studio del genere si traggano conclusioni affrettate", commenta la sessuologa Chiara Simonelli. Come quella per cui se la donna non raggiunge l’orgasmo, tutto sommato è un problema suo. "In realtà l’inesperienza maschile pesa moltissimo sull’insuccesso di un rapporto", continua Simonelli. E poi, il rischio è quello di distinguere un orgasmo di serie A, quello vaginale, da un orgasmo di serie B, clitorideo. "Diventa una visione androcentrica, in cui il piacere femminile dipende in tutto e per tutto dalla penetrazione", continua Simonelli, "non mi stupisce che queste ricerche emergano proprio in un periodo in cui si tenta di tornare al passato, in tanti settori". A parziale difesa del maschio italico si leva invece l’opinione di Vincenzo Mirone, presidente della Società Italiana di Andrologia: "Non credo che per questo gli uomini si sentiranno deresponsabilizzati. Se non altro perché i maschi sono ignoranti in materia di sesso, e non solo di quello femminile". Meglio sarebbe, insomma, se prima di incaponirsi alla ricerca del punto G, i maschi italiani imparassero a conoscere meglio il proprio sesso... anche per evitare di dire cose come: "ma che me l'hai fatta addosso"!?!
mercoledì 26 dicembre 2007
Africa - Ghana 2007
Questa è stata la mia residenza ghanese durante gli ultimi giorni ad Ankasa. Stupenda!
domenica 16 dicembre 2007
Africa - Ghana 2007
Alcune foto della torre che è stata costruita per la realizzazione del progetto che la mia Università sta portando avanti in Ghana. E' alta 70 m e proprio lassù verranno messi gli strumenti che dovranno misurare l'assorbimento di carbonio della foresta di Ankasa.
Io farò uno studio su biodiversità e biomassa per poter caratterizzare e descrivere la zona intorno alla torre.
martedì 11 dicembre 2007
Africa - Ghana 2007
Stasera è stata una sera speciale.
Marion poco prima di prendere l’aereo mi ha chiesto il favore di ritirare un tamburo che lei non aveva fatto in tempo a prendere, e di portarlo in Italia. Quando l’ho visto dentro la mia testa le ho mandato tante di quelle parolacce… 11 kg di “drum”… ma stasera ho ringraziato di averlo. Verso le sei sono andata in riva al mare e mi sono nascosta dietro una catasta di mattoni per provare a suonare un po’ por bulerias, un ragazzo mi ha visto, è venuto a sedersi vicino a me e mi ha insegnato un ritmo afro. Non è passato molto tempo e un po’ alla volta hanno iniziato ad avvicinarsi dei bambini, poi i più grandi e alla fine tutto il villaggio era intorno a noi che cantava. Ad un certo punto ho giustamente ceduto il posto a chi sa suonare e mi sono messa a ballare e a cantare con gli altri. Ho dato il meglio delle mie doti di free dancer e ci siamo divertiti come i pazzi. Per loro è già speciale vedere una bianca se poi balla come se fosse posseduta lo è ancora di più!Quando abbiamo smesso perché altrimenti gli anziani si arrabbiavano, mi hanno aiutato tutti a rimettere a posto le mie cose e con un bambino su una mano e Jonh sull’altra mi sono avviata verso la casa dove sono gli altri (io vivo in una stanza a parte) e senza che me ne fossi resa conto una cinquantina di bambini mi avevano seguita per dirmi buonanotte.
Sono convinta che se mi organizzerò come si deve prima di partire, quando tornerò non soffrirò neanche la fame come sta succedendo ora. L’unico motivo perché riesco a sopportare i digiuni è che gli input che mi arrivano sono talmente tanti e continui da non accorgermi dei crampi allo stomaco.
Domani ho promesso ai ragazzi che faremo la prima partita di rugby della loro vita, ho portato un pallone, con quella strana forma ovale non ne avevano mai visti, sono tutti euforici e non vedono l’ora di giocarci.
Africa - Ghana 2007
E come faccio stavolta a raccontarvi questo viaggio?!?!?
Quello che i miei occhi stanno vedendo in questi giorni è fuori da ogni immaginario. Il Ghana è un posto meraviglioso, le persone sono tutte gentili, oneste e sorridenti. Il ritmo lento delle loro azioni entra in contrasto con l’enorme confusione che c’è per strada. Di giorno non c’è persona che non stia fuori dalla sua casa a vendere qualcosa, donne, uomini e bambini, tutti in giro portando in testa pesi esagerati passando tra le macchine per fare i loro commerci. Piccoli banchi in ogni angolo; si fa tutto in strada, si cucina, si ammazzano i polli, si pettina, si mangia.
Musica e prediche ovunque; sono tutti molto religiosi ed è probabilmente per questo che non esiste la delinquenza e se qualcuno si azzarda a fare qualcosa di male tutta la popolazione gli si rivolta contro.
Le persone bianche sono qualcosa di speciale per loro e quando ti incontrano ti chiamano Brunì (donna bianca), e ti chiedono sempre come stai, come ti chiami e dove stai andando. I bambini si ammazzano dalle risate e ti salutano in continuazione.
Colori ovunque, per assurdo un posto dove la morte è all’ordine del giorno, è pieno di vita.
Ieri ho passato l’intero giorno a Kumasi e ho avuto la fortuna di assistere ad un matrimonio e ad un funerale, e altro assurdo, mi è piaciuto di più il funerale! Per tale cerimonia tutti si vestono con un telo nero, si tirano a lucido e insieme festeggiano la morte ballando e cantando.
Il mio nome qui è Abena Chaithirì perché sono nata di martedì e sono l’ultima figlia..
Dopo essere stata ad Accra due giorni con Renato ed Elisa, come da programma ho raggiunto Marion, la studentessa francese, a Fumesuà al FORIG. Lei ormai è totalmente integrata, parla persino la lingua del posto, il “Twi” e ritengo che sia una fortuna per me perchè in questo modo è tutto più veloce. Per raggiungere la città prendiamo il Tro - Tro che è il mezzo più buffo che abbia mai preso nella mia vita, è un pulmino con una 15ina di posti a sedere e che traballa un sacco ma lo fa a tempo di musica. Puoi fare anche dei lunghi viaggi con il Tro – Tro, i bagagli si mettono sopra sul portapacchi; addirittura ci mettono anche gli animali vivi!
Non ho ancora cominciato il mio lavoro ma non fa niente, ho cercato un po’ di bibliografia qui nel centro di ricerca forestale e domani finalmente andrò nella foresta di Bobiri.
Di zanzare ce ne sono veramente poche e solamente di sera, se si sta attenti a rispettare determinate regole di comportamento, non c’è pericolo. Idem per i batteri intestinali, basta non essere sbruffoni credendo di poter bere e mangiare qualsiasi cosa e non succede nulla.
Certo non è il posto più pulito del mondo ma per quello che ti dona a livello emotivo ci si adatta a qualsiasi situazione.
Sto bene e credo proprio che non avrò problemi a tornare a gennaio, anzi…
Un abbraccio a tutti e se volete venire con me la prossima volta cominciate a prepararvi, vi assicuro che ne vale la pena.
A proposito, qui si che il mio inglese sta migliorando, è talmente piacevole parlare con la gente che il criceto che ho in testa viaggia a 3000!!!
Baci, baci, baci.
venerdì 9 novembre 2007
Preparativi...
In realtà credo che non mi sentirò mai pronta perchè non ho la più pallida idea di quello che mi aspetta veramente.
Da due giorni a questa parte si sta "occupando di me" un ragazzo francese che sta facendo il suo dottorato di ricerca proprio nella foresta di Ankasa.
Per lui sembra essere tutto molto semplice anche se in realtà non è proprio così!
Praticamente io partirò da Fiumicino con Elisa (una dottoranda) e Renato (il tecnico) ma non proseguirò il mio viaggio con loro perchè da sola dovrò prendere un pullman per raggiungere prima una ricercatrice francese con cui farò una settimana di praticantato, e poi uno studente ghanese con cui farò una comparazione su un'altra tipologia di foresta. Alla fine di queste due settimane, in cui metterò a punto il metodo da utilizzare per la mia tesi, partirò per Ankasa dove comincerò ad organizzare il lavoro per gennaio/febbraio quando tornerò per fare i rilievi.
In questo modo ho la possibilità di girarmi buona parte del Ghana dovendo interagire con la gente del posto, anche se non posso nascondere di avere un pochino d'ansia... sapete com'è, sto andando in Africa, mica a Frittole!!!
sabato 3 novembre 2007
Ultimi giorni a Dublino
Questi ragazzi erano i miei compagni di stanza insieme a Margaux (nella foto sotto e Gordana) e quella alle noste spalle la cucina dove ho potuto preparare il mio primo pasto decente in Irlanda. Pepe e Adrian, spero proprio di rivederli. Adrian è un biologo e quando abbiamo scoperto di avere questa passione in comune ci si sono illuminati gli occhi, sai com'è, siamo bestie rare noi innamorati delle piante!!!
Qui sotto siamo io, Margaux e Paul da me ribattezzato "Mr. j'adore". Vero franco-brasiliano D.O.C. che... fatevi gli affari vostri!!!
Insomma è finita anche questa esperienza all'estero, forse l'unica così sofferta. Fortunatamente però anche qui tra i tanti incontri qualche persona speciale è uscita fuori. Margaux è una vera esplosione di energia e mi ricorda tanto me quando avevo la sua età (cacchio ragazzi comincio a parlare come una vecchia ma effettivamente ho ben 15 anni più di lei!!!).
Ora però l'unica cosa che ho in testa è la partenza per l'Africa, ieri ho comprato il biglietto e se mi volete salutare all'aeroporto sappiate che parto il 13 novembre alle ore 9 a.m.
A proposito, il giorno prima faccio 33 anni... ommioddio!!!
domenica 28 ottobre 2007
Dublino, 28 ottobre 2007
Ora vivo in una belissima residenza universitaria piena i studenti super animati e super "vivi e lascia vivere". Insomma come al solito gli ultimi giorni che stai in un posto sono sempre i migliori, sarà per questo che poi la voglia di viaggiare non mi passa mai.
In camera con me c'è una ragazza belga, Margaux, che è veramente fantastica, ha solamente 18 anni e già parla 4 lingue perfettamente. Stanotte è tornata veramente mal ridotta ma è il suo tempo d'altronde, e poi fa piacere ogni tanto raccogliere qualcuno al posto di essere raccolta.
Ieri notte per strada ho visto scene veramente fantascientifiche; qui quando si ubriacano diventano veramente molesti e aggressivi, si esaltano ed esagerano senza controllo. Le scene peggiori le fanno sicuramente le donne che si riducono a grette e indecenti ubriacone.
Comunque parlando di cose serie, domani ho un appuntamento importante con una persona che conoscerò grazie ad un'altra persona per me molto importante e vedremo un pò se mi toccherà tornare qui tra qualche mese per approfittare di una grande opportunità lavorativa che si potrebbe presentare. Intanto dovrei fare sta grande cosa di scrivere un CV ma per me è complicatissimo perchè finora ho fatto veramente qualsiasi lavoro ma non sempre certificato e mi piacerebbe poterci mettere tutto ma non si può.
Quando sarà ufficialmente pronto lo metterò sul blog, è una cosa che mi rispecchia molto visto che ho cominciato spianando pizze, poi facendo la cameriera, la segretaria, la promoter, l'assistente bagnanti, la barista, l'operaio forestale specializzato, la ballerina (con tanto di qualifica certificata dalla RAI) insomma tutto un minestrone, proprio come la mia testa!!!
Vi voglio bene e so che me ne volete anche voi altrimenti non stareste qui a rompervi leggendo le mie storie.
venerdì 26 ottobre 2007
Dublino, 26 ottobre 2007
1) ho chiamato l'Università e mi hanno detto che la partenza per il Ghana è rimandta di almeno una settimana;
2) ho parlato con questi della scuola e mi hanno detto che oggi è l'ultima notte che posso restare dalla mia host family;
3) sto cominciando ora a capirci qualcosa e una settimna in più mi aiuterebbe a fissare tutto quello che ho imparato e tra l'altro mi costerebbe quasi meno fare un'altra settimana di corso con host family che pagare un albergo per i prossimi 3 giorni.
...
insomma la mia confusione è quasi giustificata comunque alla fine credo che la soluzione più ragionevole sia andarmene a Galway dove ci sono dei b&b very beautiful.
Vi farò sapere.
Baci
giovedì 25 ottobre 2007
Dublino, 25 ottobre 2007
Non riesco ad essere vincolata da niente e non mi piace affato rispettare le regole dettate dalla necessità quando questa non è tale.
Forse resto un'altra settimana!!!
martedì 23 ottobre 2007
Dublino, 23 ottobre 2007
Il grande problema che ho qui e' che la mia host family e' pessima e mi fa alzare male la mattina perche' oltre a farmi fare la fame mi ruba anche i viveri che mi compro da sola.
Oggi e' stata una giornata molto migliore delle altre, il sole non e' mai stato coperto da una nuvola e ho parlato tutto il giorno inglese. Mi si cominciano a schiarire le idee ed inizio a dare una logica a questa lingua.
Sicuramente andando avanti col tempo la disprezzero' sempre meno e chissa' forse un giorno riusciro' anche a farmela piacere.
Giovedi' vado ad una festa carioca, lo so che sembra una malattia la mia ma che ci posso fare se continuo a conoscere solo brasiliani?
Ottimo programma anche per il fine settimana, me ne vado a Galway!
Un bacio a tutti, vi prometto che da oggi smettero' di lamentarmi e di essere cosi' latinofan.
lunedì 22 ottobre 2007
Dublino, 22 ottobre 2007
passato il fine settimana ed eccomi di nuovo in questa stupida scuola!
Se avessi avuto un pc sotto mano sabato sera avrei scritto un poema.
Come sempre ormai, sono uscita da sola e finalmente ho avuto il coraggio di entrare in un pub molto irish e prendermi un pò di birre.
Ho beccato questo posto fantastico dove si respira aria tutta irlandese e ho chiacchierato per due ore con un tipo. Questo mi ha permesso di capire se questa lingua mi piace o no. Continuo a sostenere: "mi fa schifo"!
Purtroppo, nonostante la mia naturale predisposizione alla chiacchiera, mi costa veramente tanto esprimermi alla loro maniera e poi hanno un accento orribile, tagliano tutte le parole e come è risaputo, non fanno il minimo sforzo per parlare un pò più lentamente quando si rivolgono ad uno straniero.
Sono tutti gelatinosi e i muscoli devono esserseli dimenticati da qualche parte.
Di giorno corrono tutti a lavoro nei loro vestiti perfetti e la sera si trasformano in dei mostri urlanti privi di ogni buona maniera. Le donne diventano delle oche svestite e di fuxia colorate... credo proprio che Dublino non sia la città che fa per me!
Ho conosciuto diversi stranieri che vivono qui e quando ho chiesto loro come si vive mi hanno tutti risposto la stessa cosa: "bene, si guadagna tantissimo"!!! Mai nessuno mi ha risposto, è una città bellissima, la gente è fantastica, sto bene ho un sacco di amici, ecc...
Sabato ho vissuto a pieno la notte perchè dopo il pub, sono andata in un bar a vedere la finale del mondiale di rugby e poi ho chiuso in bellezza con due brasiliani in una disco a 4 piani fino alle 3. Insomma sono stata in tutti gli ambienti notturni del posto e la mia opinione è sempre la stessa: la vita qui è una schifezza!
... e poi sto posto puzza troppo di soldi e poco di calore.
A domani
mercoledì 17 ottobre 2007
Dublino, 17 ottobre 2007
A me piace troppo chiacchierare e quindi quando sono all'estero imparare la lingua del posto diventa un bisogno primordiale.
Ho delle lacune gigantesche nella grammatica ma non se n'è ancora accorto nessuno perchè la sera al posto di andarmi ad ubriacare sto a casa a studiare cercando di recuperare quello che mi manca rispetto agli altri (il mio non è tutto senso del dovere, direi che tale comportamento è dettato in buona parte dalla mancanza di soldi!).
Stamattina mentre venivo a scuola sono riuscita ad incontrare gli occhi di qualcuno, cosa che fino ad oggi sembrava impossibile. Qui ognuno segue la sua strada e se non stai attento ti investono sia se stanno a piedi che se stanno in macchina... e non parliamo poi di quelli che stanno in bici!
Sto pensando seriamente di comprarmi un monopattino, per arrivare a scuola ci vogliono 45 min a piedi con ritmo andante e tutte le mattine mi tocca correre (chi mi conosce sa bene che sono una ritardataria cronica).
Non ho ancora conosciuto neanche un irlandese (a parte la signora che mi ospita e gli insegnanti della scuola), l'unica persona con cui ho parlato per un bel pò fuori dalla scuola, è stato un brasiliano che parla un ottimo inglese ma con cui ho parlato un ottimo portoghese, cacchio!!!
Stasera ci sarà un'uscita collettiva internazionale, una di quelle serate in cui ormai sono diventata bravissima a mimetizzarmi tra i "giovanissimi" e in cui mi diverto come una pazza a ballare alla mia maniera, Andrea, Federica, Paolo e chi ha avuto il piacere di passarne una con me sa bene che significa (-:
Ora vi saluto che vado a comprarmi le lenzuola, non ce la faccio più a dormire sull'asciugamano e sotto il giacchetto!!!
Baci a tutti
lunedì 15 ottobre 2007
Dublino, 14 ottobre 2007
Come tutti dicono qui piove quasi sempre e un attimo fa caldo e l'attimo dopo fa freddo.
La signora che mi ospita e' una mezza esaurita che va sempre di corsa, cucina uno schifo ma non mi posso lamentare, certo se smettesse di far cadere i capelli di non so chi nel mio piatto sarebbe meglio!!!
La zona in cui abito e' un po' bruttina ma non e' molto lontano dal centro e questo mi permette di spostarmi a piedi ed evitare di prendere l'autobus che come tutto qui, e' molto molto caro.
Oggi ho fatto un giro per il centro, Dublino e' una bellissima citta' e spero di riuscire a visitarla come si deve e soprattutto di riuscire ad andare in qualche festa universitaria del Trinity College che e' veramente fico!!!
Nella scuola dove studio e' piena di spagnoli, non li sopporto, tutti gli chiedono di parlare inglese e loro manco per il cavolo. Quando mi hanno chiesto che lingua parlo ho risposto, sapendo di essere l'unica, "portoghese", tanto per evitare anche quei 4 italiani che vagano cercando qualcuno con cui parlare.
A domani, per oggi basta che mi fa male la testa.
Un bacio a tutti!
mercoledì 26 settembre 2007
Reserva integral do Superaguì - Brasil agosto 2006
La sera stessa abbiamo cercato qualcuno che ci potesse accompagnare sulla penisola di fronte e abbiamo trovato un simpaticissimo pescatore che oltre ad essere molto sorridente, si è dimostrato anche molto preparato sulla storia della riserva.
Una volta arrivati sulla terra ferma ci siamo preparati per iniziare il cammino, dovevamo raggiungere Ariri, piccolo villaggio a 40 km dal punto in cui ci aveva lasciato il pescatore.
Presa la trilha (sentiero) abbiamo attraversato l'isola e siamo arrivati verso mezzogiorno al cospetto dell'Oceano Atlantico. Simone ficou doido, da buon ragazzo del Monte Amiata e non avendo mai visto l'oceano, preso dall'entusiasmo, nonostante non sapesse nuotare, si è buttato in acqua vestito solo della sua folta e naturale pelliccia. Senza far passare troppo tempo io Valter abbiamo fatto lo stesso.
Riprendiamo il nostro viaggio dicendo che in fondo ci è andata bene e che prima che arrivi anche il proprietario del carretto è meglio sbrigarsi .
sabato 22 settembre 2007
ERASMUS, racconto di viaggio
Tutto iniziò il 19 agosto quando con Luca prendemmo l’aereo per raggiungere la splendida Lisbona.
Inutile stare a raccontare tutto quello che abbiamo fatto anche perché ci vorrebbe esattamente lo stesso tempo che abbiamo passato lì, otto mesi.
Episodi strani, conoscenze assurde e viaggi che non avrei mai immaginato di fare.
Aver partecipato al progetto Socrates – Erasmus ha significato moltissimo per me e ogni giorno passato a Lisbona è stato un’occasione per conoscere ed imparare.
Feci domanda per via dell’insistenza di Martina (che non finirò mai di ringraziare) perché io, povera complessata, ero convinta che mai sarei riuscita ad imparare una lingua straniera. Mi sbagliavo di grosso, dopo poco tempo cominciai a cavarmela e alla fine della mia esperienza ero ormai perfettamente mimetizzata tra “os portugas”.
Dimenticai cosa fossero gli spaghetti e presi tutte le loro abitudini, questo anche grazie al fatto che con Luca decidemmo presto di dividerci e così finimmo, io a casa con Brassalano e Pedro, e lui con Alberto e Carlos.
Lisbona ha una luce particolare, quasi accecante, è un posto strano dove tutto cambia improvvisamente.
Capitai lì proprio l’anno dell’expo ’98, avevano trasformato un quartiere degradato in una mini città ultratecnologica. Un giorno quando salii sulla metro per raggiungere la Gare d’Oriente decisi di scendere in tutte le stazioni e vedere fuori cosa c’era, fu scioccante. Si passava da zone bellissime a posti fetentissimi pieni di persone mal messe. Molto probabilmente i miei occhi in Italia non vedono come videro in Portogallo ma lì il divario tra ricchi e poveri sembrava essere così tangibile da toccarti l’anima.
Tra i tanti momenti bellissimi, sono anche molte le scene che ricordo con turbamento ma sono contenta di non essermi limitata ad andare a vedere qualcosa di raggiungibile anche solo stando in tabaccheria a guardare delle cartoline.
Viaggiai molto in autostop un po’ in tutta la penisola iberica e questo mi diede la possibilità di conoscere tanta gente e tanti posti dove altrimenti non sarei mai passata (se mi concederanno lo spazio vi racconterò la traversata Lisbona – Valencia – Madrid – Lisbona).
Rui, Gonçalo, Antonino, Brassa, Pedro e tanti altri sono gli amici che mi hanno accompagnato in questa esperienza e che con le loro famiglie mi hanno fatto conoscere da vicino abitudini e costumi di un popolo che a volte sembra essere avanti di 30 anni rispetto a noi e a volte il contrario.
Bella gente i portoghesi, sembra che abbiano la puzza sotto il naso e invece quando passano un po’ di tempo insieme a te e capiscono che possono fidarsi sono i tuoi migliori amici, un po’ come i sardi!
Se dici Portogallo però, dici anche Brasile, Africa, India, Cina e questo ti deve far pensare ad un miscuglio di razze e culture che crea un cocktail eccezionale. Visi particolari venuti fuori da incontri amorosi senza confini, uno spettacolo!!!
C’era tanto da osservare niente si somigliava, i quartieri, i locali, le strade, i mezzi di trasporto, le persone.
Il tramonto più bello della mia vita l’ho visto a Costa da Caparica mentre i pescatori aprivano in spiaggia le reti e i gabbiani interrompevano il compatto rosso del sole.
Sono stata “anche all’Università” e ho visto che lì le cose sono organizzate un po’ meglio che da noi. I prof. lavorano per gli studenti e tutto viene fatto per soddisfare le loro esigenze. Se lavori fanno delle lezioni di recupero a parte, le tasse sono bassissime e la mensa ha per tutti lo stesso prezzo. Ho anche partecipato ad un’occupazione di due giorni, furono aumentate le tasse e in un attimo gli studenti si organizzarono per la protesta. Incatenarono il portone e non fecero entrare più nessuno, chiamarono i giornali e la tv e fecero sentire le loro ragioni.
Grandi feste durante tutto l’anno e tutte nel bellissimo chiostro della facoltà. Anche la goliardia non mancava, le matricole venivano tormentate di continuo per almeno una settimana e poi continuavano a subire per lungo tempo comunque senza andare mai oltre lo scherzo.
Inutile andare avanti, sono troppe le cose da dire. Posso darvi solo un consiglio, cercate di fare anche voi come me, se partite per l’Erasmus non perdete tempo coi vostri connazionali o con gli altri erasmus, frequentateli quanto basta altrimenti con voi porterete solo una serie di belle serate in stato di ubriachezza.
Io sono cresciuta, il mio spirito d’adattamento è cresciuto e soprattutto ho visto che si vive bene anche lasciando le cose e le abitudini a cui sei morbosamente attaccato.
Mi raccomando però, occhio all’esterofilia!
Portugal - Lisboa abril 2006
Brasile/Argentina - agosto 2006
Io
Per il resto ci vuole tempo ma un post alla volta il mio racconto sarà più completo!